NORMATIVA SANIFICAZIONE CANALI AER

1. Introduzione: informazioni basilari

Oggetto di questo approfondimento tecnico riguarda la normativa sulla pulizia delle canalizzazioni dell’aria negli impianti HVAC, un'attività giustamente  sempre meno trascurata dai responsabili della sicurezza aziendale: un elemento che la letteratura scientifica, considera imprescindibile per garantire la sicurezza e la corretta vivibilità degli ambienti indoor.

Ma cosa recita la normativa italiana? Quali sono le leggi specifiche per la bonifica degli impianti aeraulici?

Esistono diverse indicazioni su questo tema: 

  1. linee guida nazionali, 
  2. accordo stato regione, 
  3. leggi regionali 
  4. e altri testi ufficiali,

In base a quanto sopra la trattazione seguente permetterà al lettore di fare ordine  in maniera da orientarsi e attuare al meglio le attività di:

  1. valutazione del Rischio
  2. e di messa a norma della tua struttura.

 

2. Riferimenti legislativi

2.1 Dlgs 81/2008

Il decreto legislativo 81/20081 è il testo di riferimento in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e rappresenta  il caposaldo da cui partire per la redazione del DVR (documento di valutazione del rischio) anche per quanto riguarda gli impianti ventilazione e condizionamento. 

Il DLGS 81/08 obbliga il datore di lavoro ad eseguire tutte le valutazioni del rischio chimico, fisico e biologico della propria struttura e, allo stesso tempo, ad eseguire una valutazione dei rischi anche a livello impiantistico dei sistemi di condizionamento.

In particolare all’Allegato IV – Requisiti dei luoghi di lavoro (capitolo 1.9 Microclima) viene inserita la nota 1.9.1.4 che meglio specifica quanto già previsto dalla legge 626/94 art.33. “Gli stessi impianti devono essere periodicamente sottoposti a controlli, manutenzione, pulizia e sanificazione per la tutela della salute dei lavoratori.” Mentre nel punto successivo, 1.9.1.5 viene chiaramente indicato:

qualsiasi sedimento o sporcizia che potrebbe comportare un pericolo immediato per la salute dei lavoratori dovuto all’inquinamento dell’aria respirata deve essere eliminato rapidamente”.

2.2 Indicazioni normative sulla sanificazione bonifica delle condotte aerauliche: applicazioni
2.2.1 Procedura operativa per il controllo degli impianti di ventilazione Accordo Conferenza Stato Regioni del 7 Febbraio 2013 

Il secondo testo essenziale è l’Accordo Conferenza Stato Regioni del 7 Febbraio 2013, che tratta della “Valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento aria”. Questo documento prende il titolo di “Procedura operativa per la valutazione e gestione dei rischi correlati all’igiene degli impianti di trattamento aria”.

Scopo di questa procedura operativa è dunque fornire al Datore di Lavoro le indicazioni pratiche per gestire correttamente gli impianti di trattamento aria sul fronte delle contaminazioni e dell’igiene indoor. 

In particolare alla pagina 10 del documento si trova il FLOW CHART della procedura operativa per la corretta valutazione e gestione del rischio igienico dei canali aeraulici (figura 1).

https://crepazflorio.it/wp-content/uploads/2022/08/Copia-di-Procedura-operativa-accordo-stato-regioni-2013-png-2-719x489.png

Figura 1: Procedura operativa valutazione del rischio impianti trattamento e ventilazione aria

2.2.2 Frequenza dei controlli igienici negli impianti di trattamento aria 

In tal senso l’accordo Stato-Regioni del Febbraio 2013  a pagina 4 si legge: “la frequenza delle ispezioni visive consigliata è annuale, o comunque stabilita in base ai risultati delle precedenti ispezioni e della valutazione dei rischi”.

L’esperienza insegna che la frequenza dei controlli va anche stabilita sulla base della tipologia di struttura e delle condizioni di salute dei suoi occupanti, ovvero:

  • Ospedali, case di cura ed RSA (frequenza semestrale)
  • Uffici e locali commerciali, Alberghi, Locali commerciali e lavorativi, Strutture ricettive (frequenza annuale)
  • Edifici adibiti ad abitazione (frequenza biennale).
2.2.3 Normativa regionale  

Oltre ai due documenti che fungono da pietre miliari nella normativa sulla sanificazione degli impianti aeraulici, sono state promulgate diverse leggi regionali, riepilogate in questa tabella:

RegioneAnnoContenutiCampo di applicazione
Liguria2002Disciplina per la costruzione, installazione, manutenzione e pulizia degli impianti aeraulici.
Legge regionale n.24 del 2 luglio 2002
Tutti gli impianti aeraulici installati in ambienti con V aria > 1000 m3
Liguria2003Regolamento di attuazione della legge regionale n.24 del 2 luglio 2002
Decreto del Presidente della giunta regionale n.8/Reg del 16 aprile 2003
Tutti gli impianti aeraulici installati in ambienti con V aria > 1000 m3
Piemonte2008Raccomandazioni per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle polmoniti da Legionella
Determinazione n. 109 del 4 marzo 2008
Strutture sanitarie pubbliche e private
Emilia Romagna2008Linee guida per la sorveglianza il controllo della legionellosi
Deliberazione della Giunta Regionale n. 1115 del 21 luglio 2008
Strutture turistico-ricettive, sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali
Puglia2008Norme in materia sanitaria
Legge Regionale n.45 del 23 dicembre 2008
Strutture sanitarie, scuole, strutture penitenziarie, strutture turistico-ricettive
Lombardia2009Linee Guida per la prevenzione e controllo della legionellosi
Decreto n.1751 del 24 febbraio 2009
Impianti di condizionamento di strutture sanitarie e sociosanitarie, comunitarie, turistiche ecc...
Molise2011 Norme per la prevenzione della diffusione delle infettive
Legge Regionale n.15 del 13 luglio 2011
Ogni ambiente pubblico e privato (espressamente compresi gli industriali) con V aria > 1000 m3

Tabella 1: quadro normativo nelle regioni italiane

Risulta evidente dall’esame della tabella riassuntiva che le attività maggiormente interessate dalle operazioni descritte in questa sede sono: 

  • strutture sanitarie o destinate alla permanenza e degenza di soggetti fragili (ospedali, cliniche , ambulatori, sociosanitarie, socioassistenziali);
  • grandi strutture ad uso pubblico  (uffici, scuole) ;
  • strutture ricettive (turistiche, ricreative, sportive) e ad uso comunitario ;
  • strutture penitenziarie;
  • grandi ambienti climatizzati aperti al pubblico o ad uso lavorativo quali uffici, centri commerciali, ambienti di lavoro climatizzati; 
  • in ogni caso ricadono gli ambienti climatizzati con Volume interno trattato superiore a 1000 m3.

È bene sottolineare che a livello normativo la mancanza di Leggi Regionali non rimuove gli obblighi in carico al Datore di Lavoro in merito alla sanificazione canali aria, anzi tutto il contrario.

Lo stesso buonsenso adoperato, a titolo d’esempio, nella cura dell’igiene personale o nell’igiene della propria autovettura, dovrebbe essere impiegato nel monitoraggio del microclima e delle condizioni igieniche del proprio impianto di condizionamento.

3. Norma UNI EN 15780:2011 per la pulizia dei sistemi di ventilazione

Questa norma tecnica, come spesso accade per le norme europee, funge più da Linea Guida che come indicazione di carattere coercitivo.

Essa quindi ha lo scopo di armonizzare le operazioni necessarie al mantenimento di alti standard di pulizia durante tutta la vita di un impianto di condizionamento: dall’installazione alle fasi di attività vere e proprie dello stesso.

Con questo proposito un sistema di trattamento aria deve tenere in considerazione i seguenti requisiti:

  • Classi di qualità di pulizia
  • Criteri di pulizia e metodi di misurazione
  • Produzione dei componenti del sistema
  • Consegna al cantiere
  • Stoccaggio temporaneo nel cantiere
  • Installazione
  • Protezione dei componenti dopo l’installazione
  • Consegna del sistema in accordo alla EN 12599

Per quanto riguarda le classi di qualità da applicare vengono identificati 3 livelli come da tabella seguente:

Classi di Qualità di puliziaEsempi tipici
BASSALocali occupati solo temporaneamente, esempio magazzini, locali tecnici
MEDIAUffici, hotel, ristoranti, scuole, teatri, residenze, aree commerciali, centri commerciali, edifici per attività sportive, aree comuni negli ospedali, aree comuni di lavoro nelle industri
ALTALaboratori, aree di trattamento negli ospedali, uffici di alta qualità

Tabella 2: Classi di qualità di pulizia dei canali aeraulici / impianti trattamento aria

Rispetto a queste classi, vengono dunque identificate dalla norma delle frequenze relative agli interventi ispettivi da mettere in campo (frequenza espressa in mesi):

Classi di qualità di puliziaUnità di trattamento ariaFiltriUmidificatoriCondotteTerminali
BASSA2412124848
MEDIA121262424
ALTA12661212

Tabella 3: frequenza [mesi] degli interventi ispettivi in funzione delle classi di qualità di pulizia

Destinazione d’usoUTAFiltriUmidificatoriCondotteTerminali
Strutture sanitarie (degenze, sale operatorie, ambulatori, T.I., RSA)12661212
Laboratori12661212
Strutture  con requisiti di alta qualità dell’aria12661212
Aree comuni in ospedali/ luoghi di lavoro, centri commerciali, uffici, attività sportive, scuole, teatri, residenze12662424
Attività turistico/ricettive (hotels, ristoranti)12662424
Edifici che accolgono pubblico con Volume int.trattato>1000 m312662424
Locali occupati in maniera temporanea (magazzini, locali tecnici, ..)2412124848

Tabella 4: frequenza in mesi degli interventi ispettivi in funzione della tipologia e destinazione della struttura

In ogni condizione è bene ricordare il principio valido a 360° per ogni struttura: ispezioni con frequenza regolare (semestrali o annuali), pulizia completa a seconda del riscontro igienico ottenuto dalle ispezioni.

4. Normativa e chiarimenti riguardante la pulizia delle condotte aerauliche 

Di seguito le risposte ai quesiti che molti responsabili del servizio di protezione e prevenzione aziendali si pongono circa gli impianti di ventilazione.

4.1 Cos’è obbligatorio rispetto all’igiene degli impianti di condizionamento?

Il datore di lavoro è obbligato, per legge, ad assicurare una buona qualità dell’aria all’interno dei luoghi di lavoro. Per fare ciò è dunque obbligatorio effettuare controlli ispettivi, con frequenza minima annuale, affidati a personale tecnico specializzati.

Tra questi controlli possono rientrare (a seconda degli impianti):

  • Video-ispezione canalizzazioni
  • Analisi microbiologiche superfici interne di Canali e U.T.A.
  • Indagine visiva delle componenti aerauliche (U.T.A. Bocchette, accessori di diffusione etc.)
  • Controlli microclimatici con strumentazione idonea.
4.1.1 Quali documenti per essere in regola in caso di controlli

Per assicurare alla propria struttura la rispondenza ai requisiti normativi è necessario possedere:

  • Certificati di idoneità igienico-sanitaria degli impianti HVAC (rilasciati da azienda specializzata)
  • Certificati di avvenuto controllo della qualità igienica degli impianti
  • Certificati di corretta esecuzione delle opere di bonifica e sanificazione delle condotte aerauliche (in caso di pulizia completa)
  • È poi opzionale, ma da noi consigliato, la presenza di un documento da esporre nelle bacheche comuni per avvisare gli occupanti della corretta igienicità e rispondenza degli impianti alle norme (anche per una maggiore tranquillità del personale aziendale)
4.1.2 I soggetti abilitati alla pulizia delle canalizzazioni aerauliche

Non affidarsi al primo arrivato, bensì a chi dimostra comprovata esperienza, conoscenza e professionalità, i requisiti minimi per queste attività sono:

  • Certificazione NADCA-AIISA della società
  • Sistema di qualità, ambiente, sicurezza certificati (ISO 9001, ISO 14000, ISO 18000)
  • Presenza di personale qualificato con comprovata esperienza (ASCS, CVI).

5. Conclusioni: Come comportarsi per essere in regola con la normativa pulizia canali aria? 

Abbiamo passato in rassegna le principali indicazioni sulla normativa pulizia canali aria in Italia e a livello internazionale, per una corretta profilassi igienico-sanitaria degli impianti aeraulici.

Ricordiamo che, obblighi di legge a parte, quello che davvero è prioritario per la salute di ogni persona, è la possibilità di respirare aria pulita.

Ogni giorno trascorriamo circa l’80% del nostro tempo in spazi chiusi (ufficio, casa, palestre, negozi etc.) rischiando di compromettere la nostra salute in caso di scarsa igiene di quegli elementi impiantistici che dovrebbero assicurarci un corretto ricambio d’aria.

Dal punto di vista normativo è fondamentale dare evidenza, agli enti preposti al controllo, delle attività messe in campo per contrastare le patologie correlata alla Sick Building Syndrome (sindrome da edificio ammalato).

 

⬇ Se hai bisogno di assistenza per Bonifica degli impianti aeraulici o analisi della qualità dell’aria nella tua azienda, contattaci senza indugio

CREPAZ FLORIO

Località Ghiaie, 14 - 38050 Canal San Bovo (TN)

0439.762222 - 0439.719804

info@crepazflorio.it   /   https://crepazflorio.it/